skip to Main Content
030 223682 fisiokinesiterapia@cheapnet.it

Idrokinesiterapia

Idrokinesiterapia

Idrokinesiterapia

La riabilitazione in acqua rientra nella più grande famiglia delle terapie acquatiche. In acqua, infatti, è possibile non solo ristabilire le migliori funzionalità articolari e muscolari, ma anche eseguire delle forme di esercizio specifiche per prevenire la malattia o per curare sintomatologie idiopatiche croniche.

Tali esercitazioni sono particolarmente indicate per quei soggetti in forte sovrappeso con difficoltà di movimento legate ad obesità, ad artriti, a recenti fratture o distorsioni.

Se usata correttamente, la terapia acquatica, è inoltre uno strumento molto efficace per completare i normali allenamenti degli atleti che possono in questo modo evitare lesioni da overtraining.

 

Principali vantaggi della riabilitazione in acqua:

  • La diminuzione della forza di gravità, rende i movimenti più naturali e meno stressanti per le articolazioni consentendo l’esecuzione di movimenti impensabili a secco.
  • La resistenza offerta dall’acqua è graduale, senza punti morti; ciò consente di mantenere una tensione muscolare uniforme durante i movimenti favorendo il recupero del tono e della flessibilità muscolare.

Per potere eseguire gli esercizi riabilitativi non occorre essere dei nuotatori esperti.
Le vasche destinate alla riabilitazione sono di livelli diversi e sono presenti anche piccoli attrezzi per favorire il galleggiamento.

 

La riabilitazione in acqua consiste nel fare svolgere al paziente vari esercizi, molte volte gli stessi che si eseguono anche in palestra.

Gli esercizi svolti mirano al miglioramento:

  • del tono muscolare (esercizi a catena cinetica aperta, eccentrici o concentrici)
  • della mobilità articolare e dell’equilibrio (esercizi di stretching, esercizi di mobilizzazione attiva/passiva, esercizi propriocettivi)
  • degli schemi motori (deambulazione/corsa in sospensione. pedalata, slanci, balzi ecc.)
  • del gesto sportivo (esercizi a catena cinetica chiusa in acqua poco profonda, balzi, skip, affondi, spostamenti laterali)
  • della circolazione linfatica usando la pressione dell’acqua in vari livelli delle vasche

Per aumentare la difficoltà dei movimenti, è sufficiente aumentarne l’ampiezza, la velocità oppure utilizzare un equipaggiamento che crei resistenza.
Si può inoltre giocare sul grado di profondità dell’acqua diminuendola mano a mano che il paziente riacquisisce la funzionalità perduta tollerando carichi maggiori.

 

Back To Top